

Dopo quasi un anno e mezzo di attività trappista e con più di 1000 followers su Facebook, noi di Birra Millecento abbiamo ritenuto doveroso presentarti tutta la squadra in campo.
Ovviamente non potevamo che iniziare con lui… anzi con Lui: Samuele il nostro Mastro Birraio!
E se abbiamo tardato a presentarci, lo dobbiamo proprio a Lui!
Saltati almeno quattro appuntamenti per un incontro “ravvicinato” nel quale si sarebbe parlato di birra e non prodotto birra. Incredibile trovare qualcuno schivo della scena mediatica – però allo stesso tempo molto affascinante – quasi un caso di studio. Sull’orlo del quinto fallimento, ecco fissato l’incontro di domenica pomeriggio al birrificio, dopo le 17 però, che prima Samuele doveva fare la cotta!
Mi fa gli onori di casa, si proprio di casa è stata la sensazione che ho provato appena sono entrata; mi sono un po’ stupita all’inizio, ma poi ho capito che veramente il birrificio è divenuto la sua alcova, il suo rifugio segreto, il luogo dove ritrovare la sua essenza…
Vuole subito parlare di birra. Devio! Apro il capitolo degli amici in comune e da lì la fatidica domanda che mi tenevo in serbo da ben quattro occasioni mancate: “ma tu come sei diventato Mastro Birraio?”
Mi racconta che è un perito chimico e presto trova lavoro presso una delle aziende più importanti della città di Fabriano. La passione per le alchimie però rimane: con alcuni amici fa esperimenti per una produzione casalinga di spumante e comincia la curiosità anche per la birra.
Poi con la crisi economica ma anche la grande opportunità. Inizia un periodo di cassa integrazione, durante il quale gli viene proposto di fare il custode di tutta la Tenuta S.Cassiano e Samuele viene subito attratto dal birrificio che sceglie come suo luogo privilegiato.
Allo stesso tempo la ONLUS INKARTA decide di ripristinare il birrificio – che precedentemente aveva avuto alcuni anni di attività – e chiede a Samuele se vuole collaborare, divenendo il Mastro Birraio di Birra Millecento.
Samuele, invece di starsene con le braccia conserte a raccogliere i frutti esigui della crisi economica in atto, prende la palla al balzo e capisce subito che questa è una opportunità per realizzare una sua passione, per assumere un ruolo a cui aspirava da tempo.
Il punto di partenza sono le ricette della birra lasciate in eredità dai precedenti proprietari; Samuele comincia a produrre birra, l’assaggia, ma non soddisfatto comincia a cambiarne la composizione dei cereali, i tempi di fermentazione…. trascorre giornate intere nel birrificio (fare la cotta comporta ore e ore di lavoro), finchè non raggiunge i risultati desiderati.
In questo modo sono nate Tommaso, una chiara ad alta fermentazione, Giovanni bionda a bassa fermentazione e Gregoire ambrata ad alta fermentazione: sono tutte birre venute alla luce grazie al lavoro zelante e certosino del nostro artigiano della birra!
Amiamo attribuirgli questa definizione perché sappiamo che nella sua alcova, come da tradizione artigiana fabrianese, starà già preparando qualche altra sorpresa trappista ma…… non diciamolo a nessuno: è un segreto che custodisce gelosamente, forse più della sua donna!
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